Soundust Come On 2008 -

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Al solito, ancora una volta, molteplici ascolti non aiutano. Non è questione di gusti. Si umoreggia alquanto su questo demo. Tre pezzi, e non una chiave di volta. Fatico davvero a trovare una via precisa.

Si parte da un dialogo di arpeggi di chitarra in buona sintonia con delicate marcette della batteria, vicini ad un certo mood che ricorda parecchio i Cure a metà della loro carriera, quando le ombre del dark più cupo si andavano diradando per poi passare ad un certo energetico ammiccamento pop, germogliato da lontane eco di wave, in perfetto equilibrio tra i primi Litifiba e gli Hèroes Del Silencio, a volerci vedere del buono per forza. Perché poi, la malinconia asfissiante di "Fly" rimette tutto ancora una volta in discussione, come se ne sentisse il bisogno.

Sì che i gruppi a cui ho fatto riferimento, tutto sommato qualche comunità d'intenti ce l'hanno. Ma i tre pezzi di questo demo corrono su linee parallele senza incontrarsi mai. Non dico che siano brutte canzoni, il trasporto e la volontà si sentono e ascoltandole slegate dall'unico supporto che le tiene insieme potrebbero rappresentare un buon inizio per molte band. Ecco, allora, consideriamo questi brani come tre buoni inizi per tre band: ai Soundust lascio la scelta.

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La recensione Come On di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2008-10-07 00:00:00

COMMENTI (4)

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  • utente0 16 anni fa Rispondi

    Anche io li ho sentiti dal vivo (poi anche il demo) ed anche se non è un genere che mi piaccia particolarmente, devo dire che sono bravi. E' la recensione che sembra un punto di partenza per poi sviluppare un pensiero.
    Riccardo

  • utente0 16 anni fa Rispondi

    Io invece i Soundust li conosco, li ho sentiti due volte dal vivo e conosco personalmente il cantante. Quindi ci si aspetta il classico "giudizio di parte". E invece no! Perchè essendo io un potenziale frustrato sono sempre pronto a parlare male degli altri gruppi. Tuttavia stavolta non mi trovo d'accordo con la recensione: oltre a trovarla estremamente affrettata e priva di analisi tecnica oggettiva (laddove anche la soggettività vacilla, visto il paragone con Cure e Litfiba), non la trovo affatto fondata. Trovo piuttosto limitato augurare di trovare "una strada" ad un gruppo che ha proposto in tre tracce soltanto tre diverse sfumature di un concetto che, comunicabilità a parte, forse non vuole essere così svelato e scanzonato. Citare i Cure, qualunque fosse il contesto, è asserire proprio l'esatto contrario. Un gruppo capace di produrre in trentanni una così vasta gamma di sonorità (da Killing An Arab a Let's Go To Bed, passando per Cold e Close To Me) dovrebbe essere l'esemplificazione (ardita quanto volete) di come non ci si possa fossilizzare su una sonorità. Dire il contrario equivarrebbe a dire "scrivere canzoni con lo stesso mood, la stessa emozione e la stessa carica di pathos". E questo potrebbe dirlo solo chi una canzone non l'ha mai scritta. Io trovo nei Soundust una certa ricerca, magari non troppo laboriosa per quanto riguarda la tessitura delle forme, ma è proprio negli intenti emozionali e nelle particolari scelte del vocalist, che ritengo comunque poco scontate e davvero vicine alla scoperta di un "se stesso" compositivo e canoro, diverso dalla solita pangea post rock o rock italieggiante. Nella recensione di un demo penso si debba spendere due parole sulla musica, sui testi, sull'eventuale giudizio tecnico o stilistico. Scrivere quindici righe in cui si dice solo che i tre pezzi in questione non sono il linea tra di loro, secondo me, non è fare una recensione.

    Grazie per l'attenzione.

    "Parlare di musica è come ballare di architettura" F.Zappa

  • soundust 16 anni fa Rispondi

    www.myspace.com/thesoundust

  • marta14 16 anni fa Rispondi

    Mi sono imbattuta per caso in questa "recensione "dei The Soundust cercando info dopo essermi ritrovata fra le mani, per puro caso, il demo in questione. Premettendo che non tutte le band sono capaci di proporre pezzi eterogenei con arrangiamenti ed atmosfere diverse e, al contrario, non riescono ad uscire dai soliti schemi (quindi complimenti alla band ), mi chiedo se si possa recensire un gruppo praticamente solo attraverso questo parere personale. Perchè non si parla dell'arrangiamento della chitarra sulla strofa di " Came on " o delle voci doppie ad inizio brano? Le atmosfere sono ricollegabili, semmai, agli Alice in Chains. Cosa c'entrano i Cure? Perchè la "malinconia" in Fly non viene vista come una qualità? Non credo che la band cercasse di esprimere ,in questo brano, delle felicità superficiali. Trovo, inoltre, molto valido il solo che sostiene e rilancia il pezzo quasi fosse un urlo di protesta. Di forte impatto è anche " Senza Respiro " a dimostrazione che il quartetto riesce anche ad esprimersi nella lingua di casa nostra. Certo alcuni passaggi vocali o i cori su " Fly " sono da migliorare così come alcune parti di chitarra nel ritornello di " C. on " si potevano registrare meglio ma non è ne professionale ne giusto parlare in questi termini del gruppo per la scarsa professionalità di Elisabetta De Ruvo che sembra abbia scritto " l'aricolo " mentre era intenta ad ascoltare dell' altro. Marta