Ance Lavoretto A Catena 2008 - Cantautoriale, Indie, Folk

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Stop. Si ferma il disco. Per l'ennesima volta: perché dovrei riascoltarlo? Cerco di scrivere qualcosa, rinuncio, passano settimane, lo riascolto. È da quasi sei mesi che sono in questo circolo vizioso. Troppe cose, in questo esordio di Ance: troppe per metterle a fuoco e riuscire a isolare il buono.

Andiamo con ordine. I testi non sono male, qualche intuizione c'è ("Forse tutti", "Rompicollo"), ma ci sono anche pezzi peggio che brutti, inutili ("Vampiro", "Clone"). Le musiche vanno invece nella colonnina dei meno: tante idee, nessuna disciplina. Si passa senza soluzione di continuità dal pop, al folk, allo ska-reggae, fino a sprofondare nel funky. Si arriva così al problema più grande: la produzione, o meglio la non-produzione. Ciò che sconcerta maggiormente è infatti l'assoluta mancanza di logica, di un filo capace di cucire i lembi ed evitare che penzolino senza forma. Questa mancanza non è però compensata da una spinta anarchica verso il caos o verso una razionale ricerca di irrazionalità, ma si manifesta come incapacità di dare un senso al proprio lavoro. Sono tante cose messe insieme alla rinfusa, credendo che le buone intenzioni siano sufficienti, come in un demo di un gruppo di quindicenni. Peccato però che Ance esca per Snowdonia, non esattamente gli ultimi arrivati. É solo l'ultimo di tanti dubbi, che si sommano fino a formare e alimentare l'interrogativo di partenza: perché dovrei riascoltarlo?

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La recensione Lavoretto A Catena di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2008-12-09 00:00:00

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