Tra un villaggio che ride e lo scemo che passa: sul nuovo video di Young Signorino

Rompere gli schemi senza direzione, contro per il puro fine di essere contro, cosa abbiamo visto dietro il nuovo video di Young Signorino

Ve lo ricordate ancora Young Signorino? Non è che sia passato così tanto da quando era il principale argomento di conversazione di chiunque in Italia, anche se ora fa un po' meno rumore. Quando un fenomeno si presenta in questa forma viene messo nella scatola dei giochi, e dei giochi ci stanchiamo sempre tutti abbastanza in fretta, come sottolinea Paola Zukar in un'intervista parlando proprio del Signorino. Perché ne stiamo parlando ora, per la prima volta? Perché l'ultimo video di Young Signorino è un po' diverso dagli altri, o probabilmente non ci siamo accorti davvero di cosa voleva dire. E forse fino a qui non lo aveva capito nemmeno lui.

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"Vestito nudo" è il nuovo singolo del figlio di Satana, per la produzione di Low Kidd e direzione video di Fabio Abecassis e Federico Del Bianco, che aveva già diretto la hit "La Danza Dell’Ambulanza". La produzione è un po' diversa dal solito - chiaro, è cambiato il produttore - così come il testo - no, nel frattempo non è diventato De Andrè. Low Kidd sceglie una via più cruda e scarna di Big Fish, dalle atmosfere alla Tim Burton de "La danza dell'ambulanza" per arrivare alle periferie, agli spigoli, ai parchi giochi pieni di ruggine, alle piscine vuote e alla cassa dritta. Young Signorino non è un rapper propriamente detto, è quello che solitamente viene chiamato un fenomeno. Alla parola fenomeno però non vogliamo sottendere nessun "da circo", "da baraccone" o qualsiasi altra connotazione denigratoria, ma trattarlo solo come un evento singolare nell'infinita galassia di idiozia e meraviglia che è internet. Fenomeno, come tanti appunto, nato e cresciuto nella rete, divenuto grande oltre ogni aspettativa (almeno online, ma i concerti, dati alla mano, sono stati dei flop), cos'ha Young Signorino di tanto speciale? Nulla, sembrerebbe. Artisticamente, oltre video e produzioni, non ha nemmeno senso parlarne, perché è chiaro che "Mmh ahahah" non è né dadaismo né avanspettacolo, non vuol dire un cazzo e basta. Ma perché vogliamo dividerlo da correnti di rottura "nobili"? Anche a Duchamp davano del coglione all'inizio. Probabilmente perché non c'è un manifesto, non c'è una programmaticità, non c'è un movimento vero, e questo lo rende una scheggia impazzita. 

Young Signorino è un tarlo che entra in testa, attira l'attenzione e fa in modo che tu possa ricordarti qualcosa, dai tatuaggi in faccia, allo sguardo, alle parole scelte fino alle inquadrature. Riesce a giocare bene quelle carte che un esperto di comunicazione potrebbe definire lungamente e in maniera approfondita come vincenti. E questo è perché è in grado di comunicare qualcosa, e questa è già una forma di talento, che sottende una qualche forma di ricerca. Talento sprecato forse? Possibile. Le canzoni poi, i video, l'estetica, insomma il pacchetto completo sono destabilizzanti. Young Signorino è pura rottura, e in questo è più punk del punk. Se infatti le canzoni di ribellione e controcultura hanno sempre un moto verso cui dirigersi, tendenzialmente verticale e rivolto alle forme del potere genericamente detto, qui la rottura è in nome della rottura stessa. È rompere gli schemi del linguaggio in nome del caos, senza avere una direzione ma frantumando con un martello il concetto stesso di direzione, è l'elogio della deriva e del naufragio. 

In tutto questo si nasconde forse la ricerca di un posto nel mondo di un ragazzo che, poco più che adolescente, ha già un figlio ed un passato fatto di cliniche psichiatriche. Non trovando un canale espressivo per una personalità fragile e colorata, per rispondere ad una personale urgenza quel ragazzo poco più che adolescente deve aver deciso di diventare Young Signorino, figlio di Satana e padre del nulla. Se mettiamo in fila tutte queste cose il fenomeno del web si rivela più complesso di quello che può sembrare a prima vista, ma alla gente probabilmente di approfondire il senso di qualcosa del genere non importa nulla. E qui arriviamo al video di "Vestito nudo". Il teaser, pubblicato su Facebook ad annunciare il video, anticipava già il grande tema quasi nascosto del video. Sul finale (spoiler) una serie di ragazzini di età e altezze diverse scorrono immobili davanti alla camera, tutti con il telefono puntato. È Young Signorino che appoggiato a uno scivolo, tra i vetri rotti, ride di noi e di se stesso, il villaggio gli sta passando davanti facendo una Instagram story.  

Dobbiamo davvero ancora fare i conti sul nostro rapporto con chi esce dagli schemi, e forse non lo faremo mai. Siamo disposti ad accettare la follia, il diverso, lo strano, quando una forma di genio porta in alto la sregolatezza. Va bene il dannato solo se è pure figo, va bene il folle solo se è anche un genio, va bene l'outsider solo in caso di successo. Se però la storia non ha il lieto fine, o non porta successo, o il grande riscatto dell'eroe allora siamo davanti a un coglione come tanti. Young Signorino è diventato il bersaglio di un odio viscerale, i commenti sotto i suoi video sono di una ferocia incredibile. In "Vestito nudo" ci siamo anche noi, dietro il nostro schermo, con le voci in sordina di chi perderà lo scemo e lo piangerà in collina. 

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L'articolo Tra un villaggio che ride e lo scemo che passa: sul nuovo video di Young Signorino di Vittorio Farachi è apparso su Rockit.it il 2018-07-19 11:15:00

COMMENTI (3)

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  • albieg 6 anni fa Rispondi

    Ci sono alcuni aspetti di critica che non condivido, che metterei provocatoriamente sotto la voce vecchiume. La nota positiva, però, è che qui almeno si intuisce l'aspetto comunicativo dirompente di Young Signorino, e gli si riconosce pure la possibilità dell'esistenza di un messaggio. Ma non è che non abbia un messaggio da dare: il codice potrà essere frammentario, la tecnica ancora da raffinare, ma Young Signorino ha la sua unicità, che non è solo rozzezza.

  • giuseppefo 6 anni fa Rispondi

    gli avete fatto un complimento enorme,se avete ragione vuol dire che in questa terra di morti c'è ancora un alito di vita,lo conosco poco e per ora mi astengo dal giudizio

  • giuseppefo 6 anni fa Rispondi

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