3FINGERSGUITAR Rinuncia all'eredità 2014 - Sperimentale, Rock, Folk

Rinuncia all'eredità precedente precedente

Angoscia, rabbia, chitarre aspre e trame controverse nel terzo disco di 3FingersGuitar

Asprezza e angoscia nel terzo lavoro di Simone Perna in arte 3FingersGuitar, testi, suoni e atmosfere pesanti, la serenità lasciata fouri dalla porta. Pesantezza non negativa, ma per intenderci, dentro questo album sono poche le ore d'aria, niente tregua né riposo per chi ascolta, c'è pressione tanto sulle corde delle chitarre quanto sul petto, i temi svolti hanno parole una attaccata all'altra, ci vuole concentrazione per leggerli e comprenderli. Per la prima volta Perna si cimenta con testi in italiano e ne escono sette canzoni contorte ed emotive, il tema è quello dell'eredità padre-figlio, e non si tratta di eredità economica bensì di un difficile passagio di consegna nella vita, quel momento in cui si scioglie il cordone ombelicale e via andare, con il peso di se stessi sulle spalle. Complesso e rabbioso il tratto distintivo di ogni canzone, ci sono scatti d'ira veri e propri che seguono a docili arpeggi addescatori, quasi ogni strumento è suonato dalla medesima persona ed ogni suono assume connotati ben precisi: tutto è volto alla tensione, all'inquietudine e al dissapore. Il gusto per i suoni, curati e potenti, è urbano e grunge, alcuni loop di sample sono usati davvero bene ("P" e "Riproduzione"), aggiungono particolari non da poco e dimostrano ancora la capacità compositiva di 3FingersGuitar.

A tratti simile agli ultimi Afterhours (quelli sperimentali e artificiosi nelle trame-canzoni de "I Milanesi Ammazzano il Sabato" e "Padania"), anche forse per la timbrica vocale del recitato-cantato del cantautore ligure, al limite dello spiacevole, quel limite che si accetta solo perchè fa punk, tra l'Edda e il Manuel Agnelli appunto. Una voce che racconta nei primi tre brani come un padre possa amare e temere per le sorti del figlio e nei restanti l'angoscia/agonia dello stesso figlio, grato ma nello stesso tempo terrorizzato dall'essere come il genitore, fornitore di un lascito grigio e puzzolente. Un ottimo lavoro di interpretazione del concept album, le progressioni musicali così cariche d'intesità fanno da specchio alla trama della storia raccontata, quasi una simbiosi perfetta che non lascia dubbi sul valore del lavoro.

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La recensione Rinuncia all'eredità di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2014-11-13 00:00:00

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