La rabbia andrebbe sempre dosata, soprattutto nella musica. Non si rischierebbe così di andare incontro ad un album come questo, che riesce a farti incazzare già al primo ascolto. Perché i Maieutica ci sanno fare coi loro strumenti, hanno grinta, suono, idee, ma non riescono a farle fruttare abbastanza. Troppo senza respiro i pezzi, buttati lì e via, conditi a tratti da testi senza filtro, come se fossero ansiosi di metterli su disco. Ed è un peccato, perché se solo ci avessero lavorato su di più, questo sarebbe stato un gran debutto, in bilico tra squarci rumoristico-melodici paragonabili ai Valentina Dorme degli esordi e stati emozionali dei Verdena prima maniera. Vale però la pena ascoltare il lavoro per intero, per sentire del nuovo rock alternativo in italiano che non mima i soliti nomi. Le voglie soffocate di "Mia", gli urli di "Sold Out", le aperture acustiche di "Armònia" e i richiami più poppetari di "Nuova follia", avrebbero avuto vita diversa con un buon produttore alle spalle. Proprio quello che serve per non buttare alle ortiche anche il prossimo lavoro.
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