Spread
Anche i cinghiali hanno la testa2009 - Grunge

Anche i cinghiali hanno la testa

Bergamo anni zero come Seattle negli anni novanta? L'idea degli Spread sembrerebbe proprio questa. Esattamente come i più celebri concittadini Verdena, loro guardano a nordest. Con la differenza che, più che dallo spleen adolescenziale dei Nirvana, l'ispirazione gli arriva dal grunge più "metallico" di Soundgarden e Alice in Chains. In particolare è la voce di Roby ad ambire alle vette su cui piantava bandierine il compianto Chris Cornell (vero, vero, non è morto, ma il cordoglio è comunque doveroso). Troppa ambizione? Un po' troppa, sì: a parte il fatto che le vette sono abbastanza lungi dall'essere raggiunte – che di per sé non sarebbe nemmeno questo gran problema: non è che siano proprio alla portata – c'è ben poco che non sia già sentito. "Tum l'aspirapolvere", "Together come" e "Faccia di bronzo" sono, appunto, Soundgarden all'italiana. Poi ci sono "Candida", classica ballata indie alla Afterhours/Verdena, "Cova l'arabia", con la solita voce falsettata che qui però è più Cristiano Godano che Cornell, "Flambé", ancora Afterhours (qui impegnati in un rendez vous con Vinicio Capossela). Non si capisce bene il perché dei due intermezzi blues e noise "Sinfonia N. 1" e "Sinfonia N. 2", ma a parte ciò, agli appassionati di rock alternativo anni novanta è probabile che l'album non dispiacerà. Sempre che riescano a soprassedere sull'orrenda copertina.

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