Prendete una ragazza e la sua chitarra, i dissidi interiori, la sofferenza che spinge per venire fuori, i loop ipnotici, il ripetersi asfissiante di melodie nere e cupe, prendete una voce che graffia e urla, il mood psichedelico di certe giornate invernali, frullando tutto insieme avrete come risultato il suono di Lili Refrain.
Le capacità ci sono e tante, nessuno le mette in dubbio, ma ascoltare questo Cd-r in una caldissima giornata estiva può causare seri danni cerebrali, ma temo che anche in una fredda giornata di novembre il risultato non sarebbe molto diverso. E' sicuramente un lavoro che non lascia indifferenti nel bene o nel male, un disco che spiazza e colpisce, un progetto estremamente innovativo nel nostro panorama e con una difficilissima possibilità di definizione.
Lili Refrain va al di là delle etichette, delle possibili definizioni: i quattro brani di questo debutto bastano a far intendere la caratura del progetto, le sue capacità e le potenzialità ancora inespresse di questa messaggera del male. Il buio sta arrivando e Lili ne è la profeta.
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