Celestino Telera
5/4 2009 - Rock, Psichedelia, Folk

5/4

Celestino Telera ha 21 anni, fa un folk acustico e psichedelico che sa di Deep Purple, di Van Morrison e di Peter Gabriel. C'è una certa drammaticità – alcuni punti ricordano i Procol Harum – a suggerire che Celestino vuole mettere cuore e anima in mano a chi lo ascolta. E non sempre basta per fare un buon disco, ma qui ci sono molti punti a suo favore: è vario, passa dallo spiritual vagamente fleetfoxesiano di "Waiting for Silent the storm", alle ballate romantiche ("Out of here"), ai blues jazzati ("Toxic kick"). "Wall of blame" starebbe bene su "Hotel California" degli Eagles. "Barcelona shorts" è una bomba pop di dimensioni atomiche che introduce sfumature twee inaspettate. "Broken bottle" è una preghiera per rialzarsi dopo ogni caduta.

A volte si percepisce un'eccessiva rigidità, un prendersi troppo sul serio, che quasi offusca l'approccio lo-fi, vera spina dorsale del lavoro. Ma sono dettagli. E' giovane e può fare cosa vuole. Lui ha scritto, suonato e registrato tutto da solo. E' il classico esempio di ragazzo prodigio con una fulgida carriera davanti. Poi, molti si perdono per strada, spero che a lui non capiti.

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