La sindrome di Cassandra è quella patologia che porta ad elaborare presagi avversi per il proprio futuro eper quello degli altri, finchè il soggetto si autodistrugge per il senso di impotenza che prova nel non poter cambiare il destino. "La sindrome di Cassandra" dei La Dionea è un EP dalle tinte torbide e rassegnate, decadenti e senza speranza, come la patologia stessa. Le atmosfere ci sono, è un gran peccato che manchi l'originalità nelle composizioni, che se togliamo la voce, potrebbero essere tranquillamente dei pezzi ora dei Giardini di Mirò, ora degli Explosion in the sky in piena crisi compositiva. Alcune code strumentali rubano aperture e odori ai Verdena del periodo di mezzo de "Il suicido del samurai", ne captano la sospensione e il senso di incompiuto. Sui testi poco da dire, a parte che bisognerebbe togliersi questo maledetto vizio di spostare gli accenti delle parole per problemi di metrica. Mai, mai innamorarsi troppo delle parole. Effetto: cacofonia, penalizzata anche da un'insistenza su registri piuttosto alti che creano non poche difficoltà di intonazione ai Nostri. Niente di nuovo sotto il sole, modi e sonorità che conosciamo a memoria (ne sentivamo davvero la mancanza?).
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