Alteradio
Alteradio EP 2008 - Rock, Pop, Easy-listening

Alteradio EP

Oggigiorno suonare pop-rock deve essere veramente frustrante: nessuno che ti prende sul serio, i critici ignoranti che scrivono recensioni dure, e dura anche la concorrenza di chi invece suona "alternativo" e raccoglie i consensi di mezzo web. Gli Alteradio rientrano nella categoria, suonano un rock molto pop e facilone senza le accezioni positive del caso, che le uniche persone a gioirne saranno le mamme che temono le sette sataniche e il tunnel della droga. Ma se il risultato è un Ep del genere, allora lode ai Burzum!

I bolognesi esordiscono con quello che si spera essere solo un parto prematuro. Se l'inizio di "Confesso" sembrerebbe accattivante viene meno ogni speranza appena entra il ritornello: le chitarre sembrano un Ghigo Renzulli impedito, la voce è talmente innocua che Meneguzzi ha più carisma e, in generale, c'è una scarsa originalità. Andando avanti le cose non migliorano e le canzoni trasudano vero e proprio tedio. "Non ancora morto" ti porta all'autolesionismo, "Ad alta voce" sembra una versione stupido-rock di "Come mai" degli 883, "Basterebbe" sono i Negrita con mano legata, e sprecare altre parole mi sembra inutile. Fossero stati come i Dio della love ci avremmo riso su, ma questi si prendono pure sul serio.

Intendiamoci, non è che gli Alteradio non sappiano mettere le mani sugli strumenti - anche se non fanno scintille - però alle soglie del 2010 ci si aspetterebbe qualcos'altro che dei testi paragonabili alla sigla di Naruto e una muzak da supermarket. E' vero che non è facile essere popular, ma se i Litfiba hanno collezionato persino una canzone omaggio da parte di Elio E Le Storie Tese qualche qualità in più l'avranno avuta, no?

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