Sergio Cammariere
Carovane 2009 - Cantautoriale, Jazz

Carovane

Sergio Cammariere ha dalla sua classe, eleganza, savoir faire, fascino e buon gusto. Tutti elementi innegabili sin dai pezzi d'esordio, che lo imposero in breve tempo – complice un Sanremo di successo – come uno dei nomi nuovi del cantautorato di inizio anni zero. All'esordio seguirono altri dischi e un successo crescente presso un pubblico sempre più ampio. "Carovane" è il quarto album della sua carriera e propone, appunto, un cantautore che ha classe, eleganza, savoir faire, fascino e buon gusto. Ma che annoia. Terribilmente. Purtroppo l'esperto esordiente di circa dieci anni fa è rimasto uguale a se stesso, scegliendo di chiudersi dentro un'immagine dai toni seppia rigata da sonorità jazzate e testi d'amore. Ad essere sinceri, questo disco si apre molto bene, con un pezzo che ricorda i testi del miglior Guccini e riesce ad essere almeno un po' incalzante. Purtroppo i brani che seguono segnano un impietoso avvitarsi, che raggiunge il tonfo finale con "Paese di finti", tentativo velleitario e sbiadito di satira sociale. C'è poco da dire di questo "Carovane", insomma, perché tutto è già stato detto, letto e scritto negli anni scorsi. Cammariere continua a riproporre musiche e parole di alto livello, ma che arrivano all'ascoltatore anestetizzate e anestetizzanti. Un appiattimento generale mosso qua e là da piccoli sussulti che a fatica increspano il pelo dell'acqua. Un prodotto dalla confezione raffinata, ma dal contenuto ampiamente prescindibile.

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