Altro
Disco 2010 - Rock

Disco

Tu no, non pensare di aver fatto pace col tuo passato. Anche se in passato ti ho più volte messo l'anima in pace dicendo che l'electro è il punk degli anni 0. Non mi sono mica inventato la pioggia, ho solamente usato l'ombrello migliore (citazioni a manetta eh). In sostanza gli Altro sono tra quei gruppi cresciuti in parallelo con questo primo decennio di secolo. Non dentro, non nel sistema o negli ingranaggi, ma in parallelo. Già che ci sono vi dico la frase underline del decennio (non l'ha detto nessuno e lo dico io che non faccio bene né al giornalismo né alla musica, pensa a che punto di non ritorno siamo): il cuore in gola. In questo disco non c'è costanza, non c'è pitagora, non c'è ripresa. E' un progetto a pezzi, a remix (non proprio una compilation però). In alcuni momenti bellissimo, in altri normale. Ma siccome non è scontato pensare che ci sei, questo disco è la serranda più giusta per chiudere e mandare a cagare questi primi dieci anni del nuovo millennio. Le urla di Baronciani nel remix di Spiller bastano a non far passare nessuno. A suonare punk negli anni 2000 come si fa negli anni 2000 ma col tatuaggio 1977 al centro del petto (depilato). Qui non verrà nessuno a farci compagnia. Progetto che si alimenta dell'intensità irripetibile dei tre dischi ma ancora di più dell'esperienza generale del gruppo marchigiano e della spensieratezza dei sidechain necessari a rendere modaiola quell'elettricità che non ha concluso un cazzo di concreto in questi anni, ma che ha fatto stare bene tutti gli italiani tranne il 70 per cento di quell'altro consenso popolare. E' inutile suonare qui non vi aprirà nessuno. La versione di "Ramirez" nelle mani di Cècile diventa maledettamente clubby e se la giocherebbe pure con il remix degli AC/DC firmato dai worldwide heroes Crookers. Quello che Nt89 ne fa dello stesso pezzo è una serie di attimi t-t-t-t-t-tttt e dudududdddddd, leggermente più incasinati e nebbiosi, che in un solo momento riescono a prendere il lato naif della medaglia spaccandolo in due come se all'improvviso ti arrivasse un cazzotto, tipo ora, tipo qui dal monitor e rimanesse la pagina vuota con uno specchio. E ci vedi la faccia da culo che nascondi nei tuoi post, ci vedi il visino docile e senza motivazioni della ragazza più bella al mondo, ci vedi uno status nuovo che doveva essere un'estensione umana nel web e invece è diventato estensione del web nella vita reale, ci vedi il calendario che gira e si ammazza, ci vedi quella tua testa calda, quella tua razza bastarda. E ci vedi tutto tranne il cuore, ci vedi odio e merda. Ci vedi un anno un triennio un decennio nuovo e una vita shuffle. Ci vedi il passato che adesso cambia numero mentre si riveste per diventare il presente, ci vedi la storia e ignori l'eternità. Ci vedi la pace, ti deprimi e fuggi tanto che vedi il tuo corpicino da lontano che più scappa da questa vita e più se ne rinchiude. Ci vedi gente incasellata siempre in un altro aspetto (del mondo della vita e delle piccole cose) mentre io son qui che, scusate se vi piscio in faccia, scrivo di un disco ma aspetto altro (dal mondo dalla vita e dalle piccole cose).

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