I Fasti
Ovatta 2010 - Elettronica, Alternativo, Post-Rock

Ovatta

Se fossero emiliani e parlassero del partito di 30-40 anni fa, colpirebbero. Peccato che siano arrivati prima gli Offlaga, i Cccp e, mettiamoci anche loro, i Massimo Volume.

Quello de I Fasti, band di Torino formatasi un paio d'anni fa dalle ceneri di un altro gruppo, i Seminole, è un lavoro sporco quanto basta per applaudire un'autoproduzione, ben suonato, con tanto computer e tanto basso, ed è anche impegnato nei testi. Ma è un déjà-vu continuo, un lato b di qualche disco dei sopracitati artisti venuto peggio di quello a.

Sono dieci tracce, che includono due remix. Si parla di guerra, immigrazione, perbenismo, psicofarmaci. Lui, il cantante-lettore, non ha ovviamente la stessa zzz strascicata e mozza come quella di Max Collini, ma ne ripete comunque il ritmo, l'atmosfera, le pause. Da una parte verrebbe da dire che se una band come gli Offlaga, tanto osannati dalla critica di nicchia ma ancora, e purtroppo, sconosciuti al grande pubblico e alla "grande" stampa, viene presa a modello, insieme ai vari Clementi e Ferretti, è comunque un bene. Le cose belle si devono diffondere, anche nelle emulazioni. Dall'altro, però, bisogna tenere presente che se non ci si mette qualcosa in più, qualche goccia di creatività, non si fa il salto per entrare nella scia di un genere. Si rimane a "fare come hanno fatto i ...".

Qualche nota di merito se la prendono con "Nara", per la connessione dei testi, complicati anche a livello metrico e semantico, con la musica. Il resto è una voce "ovattata", proprio come il titolo del disco, che abbiamo già ascoltato e imparato ad apprezzare da qualche anno. E che non ce la fa a convincerci, ahimè.

Vedi la tracklist e ascolta le tracce sul player nella versione completa.