Rock di scuola americana, ma intriso di una genuinità tutta italiana, a partire dalla voce ispirata di Dario Lapelazzuli. Un disco, a mio avviso, deve sempre avere la spensieratezza necessaria per dare sensazioni positive fin dal primo ascolto, e pare che gli Scarlatti Garage siano d'accordo con me. Nei suoni, però, ci vorrebbe una maggiore cura, soprattutto se si vuole miscelare l'elettronica al rock. Anche l'uso delle parole non convince: troppo spesso ci si affida a rime scontate dimenticandosi, forse, che l'italiano non è una lingua facile da mettere in musica e ridursi a scrivere filastrocche il più delle volte è controproducente. Il disco, nel suo complesso, non è male: vi consiglio di ascoltare "Superstar", piccola perla pop davvero riuscita . Li terrò d'occhio in futuro.
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