I Quartieri
Nebulose 2010 - Rock, Pop

Nebulose

Questo primo ep dei Quartieri è una bella sorpresa. I dischi davvero belli non te li aspetti mai, ti prendono alla sprovvista. Per capire chi sono i Quartieri bisogna partire da una frase che ho letto sulla pagina della 42 records: "i Quartieri sono un gruppo travestito da cantautore, o un cantautore travestito da gruppo". E da qui si comincia. Sono una band a tutti gli effetti, ma la loro impronta cantautorale è molto forte, e il loro talento nello scrivere melodie è proprio dei bravi cantautori. La voce di Fabio Grande è bella, leggera, morbida, ti accompagna in tutto il disco come una mano appoggiata sulla spalla, di cui senti la presenza ma che non diventa mai invadente. "Confessioni di un artista di merda" ricorda gli Electric President per via di quella fusione perfetta tra pop-folk e elettronica. "E' come se non ci fosse un modo per amare te e conservare me": il tema dell'amore senza cui non c'è nulla che conti al mondo. "La stanza di Mimì" è la ballad del disco: romantica, disperata, con un eco di synth in sottofondo che ti culla come il rumore del mare. "Oltre la striscia", leggermente inferiore per incisività (anche se molto orecchiabile) è western nel fischiettio, con un cantato malinconico. Gli esiti migliori, sono, oltre alla prima traccia, "Nebulose" e "2009", in cui si trovano echi spaziali che ricordano i Radiohead di "Ok Computer", e nell'ultimo brano una coda strumentale quasi post-rock. Unico rischio è che risultino un po' melensi, ma forse noi di melensaggine non ne abbiamo mai abbastanza. Ottima prima prova per un nuovo gruppo.

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