Deadpeach
2 2011 - Rock, Psichedelia, Progressive

2

Tra le iconografiche propulsioni funginee e i lisergici richiami lunari della copertina, ecco levarsi lo schiumante urlo di "2", nuovo lavoro dei rockers di Rimini.

"Cameriere", ad aprir le ostilità, ovvero opener vorticosa ed aggressiva, e la seguente "Universo" (Mc5viana ad honorem!) tratteggiano sinteticamente la cultura che informerà l'intero disco: stiloso fuzz rock a cavallo tra i 60 e i 70, non disdegnando punte di stoner più vicine ai nostri giorni, il tutto in italiano. Un vagito di synth introduce "Non Sarà", più leggera cantilena garage, dalle forti tinte byrdsiane, e su un registro non troppo dissimile, anche se modicamente virato allo space, la quarta "Il Mattino", leggera e viaggiante. Poi arriva il verseggiare più vicino ai giorni nostri, e anche geograficamente, alla volta di "Nel Bosco", dove tra le fronde, non è difficile scorgere le ceneri degli Afterhours di "Germi", rabbia vomitata e suono granitico, oltre al tipico arringare acid rock. Giunge "L'Ora", e allora i riferimenti davvero fioccano, Hendrix, Blue Cheer, Steppes, Black Sabbath...

Un disco che un tempo si sarebbe detto diretto, senza fronzoli (per coloro i quali l'han sempre intesa positivamentente) e bla bla bla, infarcito di una certa sghemba poetica credibile e genuina, ma dal quale, ugualmente rimanendo rallegrati, sarebbe piaciuto trarre qualcosa in più rispetto al mero esercizio retorico e/o amore didascalico per quel certo tipo di suono.

Ossia, forse, un pochino di farina in più del proprio proverbiale sacco.

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