M!R!M
Enjoy your sorrow 2011 - Sperimentale, Punk, Dark

Enjoy your sorrow

Consapevoli dell'assenza di un futuro brillante, ci concentriamo sul presente per assaporare almeno un briciolo di suggestiva emozione. Certo è sempre più difficile, ma trattengo a stento un urlo d'impeto ascoltando "Enjoy your sorrow". Inutile rammaricarsi delle scarpe nel fango e ancora di quella volta che ti hanno detto no, prendiamo senza scomodi ripensamenti venti minuti da ingoiare secchi, scivolando tra postpunk tirato e trascinato da una sezione ritmica che è come chiodi nella schiena, midollo e succo da gustare rapido, ipoteche new wave, neanche a dirlo, e quella violenza acida ma in fondo costruttiva che avevamo a vent'anni, ormai nascosta dietro un ordinario susseguirsi di giorni. Viene da sé citare Soviet Soviet, General Decay, Dance for Burgess, gli amanti del lato oscuro di una decade che rivive sempre più intensa, l'uso spinto di effetti distorti capaci di catturare completamente l'attenzione, la voce corre per arrivare prima che ogni brano finisca. Evocare e rimandare, ovvio, e certo pensiamo ai Sisters of Mercy e all'immaginario nero e freddo ma in fondo ballabile dei Cult, a tutta la goth subculture che ne deriva e che crea la decisiva contaminazione tra il buio e la rabbia. "Manila" su tutte, senza dimenticare la lunga chiusura di "Dew" (col basso in evidenza e i piedi che portano il tempo dietro i riverberi per abbandonarsi poi al puro costante rumore), questo ep è un sonoro schiaffo che ti butta giù da quella sedia di noia e orrore che ti aspetta ogni mattina alla stessa ora, per sfogare certe consapevolezze in attesa di un'emozione che qualcuno, prima di me, già definiva sempre più indefinibile.

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