The Bloody Beetroots
Best of... Remixes 2011 - Electro

Best of... Remixes

Non sai perché, non sai come, ma sei in mezzo a una folla delirante. Sul palco è come se ci fossero contemporaneamente Misfits, Daft Punk, Black Flag, Justice e House of Pain. È un Dj set, o forse un concerto. Anzi è una festa. O una rissa? Dei tizi mascherati suonano pugni nello stomaco, baci con la lingua, calci volanti e abbracci. Non sai che cazzo stia succedendo, ma ci sei dentro. Ed è bellissimo, rivoluzionario. Trovarsi a una serata di Sir Bob Cornelius Rifo e Tommy Tea qualche anno fa era tutto questo. Poi il successo, Steve Aoki, "Romborama", i tour sold out, la Death Crew 77. E oggi Venom indossa una maschera da Bloody Beetroots.

Tutto è iniziato con dei synth ciccioni e dei remix che iniziano a girare sul web. In pochi avrebbero immaginato che quei suoni sarebbero diventati il manifesto del Do it Yourself musicale. "Best of... Remixes" è il riassunto di tre anni passati a manipolare brani altrui, a costruire quella formula infallibile per fare impazzire folle sterminate. Qui dentro c'è tutto quello che serve a capire come Bloody Beetroots ha frantumato le barriere sottoculturali, arrivando a colpire tutti, dal metallaro al clubber fino al b-boy e al testimone di Geova. Lasciamo perdere l'ordine cronologico di questa sorta di biografia, che tanto la produzione di Bob Rifo è sempre fedele a sé stessa come un tossico lo è alla sostanza; "Dissolve" dei Chemical Brothers, in origine, è un brano con batterie rock, una melodia pop e l'attitudine da dancefloor del duo chimico dell'elettronica. Per Rifo remixarlo vuol dire stravolgerlo, farlo maturare in un intro dal sentore gotico per poi farlo esplodere con gli inconfondibili suoni acidi fatti da chi ha vomitato il 1977 su un computer, ha addomesticato i sequencer in una maniera tale da fare invidia a Dj Premier e riesce a trasmettere un'energia esplosiva e rabbiosa che manco gli Agnostic Front. In "Best of" c'è il rock di "Black Gloves" dei Goose, con un riff che ti fa muovere la testa a corna in aria, l'hip hop di "Stomp da Roach" di U – God e quel tocco maledetto sui pad grazie a cui anche uno scanzonato pezzo pop rock come "Gives You Hell" di The All American Rejects diventa una paranoica hit da dancefloor. Il resto è musica buona per videogiochi ("Escape" di The Toxic Avenger), per fare stage diving ubriachi ("Mind Dimension" di Tiga) o per ballare nel club avvinghiati a una signorina ("Cobrastyle" di Robyn).

"Best of... Remixes" sintetizza lo spirito anarchico dell'uomo che ha fatto moda indossando una maschera da ragno, una maglietta dei Misfits e un chiodo, che dal web si è espanso come un virus per infettare gli impianti di appartamenti, automobili, club e festival all'aperto. È la storia di una rivoluzione casalinga 2.0. Una storia dei giorni nostri.

Vedi la tracklist e ascolta le tracce sul player nella versione completa.