"Canzoni dalla Voliera" è un disco pop influenzato da suoni che guardano ai '70. Punto d'incontro tra i brani più leggeri di Vibrazioni e Negrita, con le chitarrone degli Afterhours a benedire tutto e una volontà di raccontare che rimanda a Silvestri.
L'inferno di Orfeo non si risparmia e butta dentro passioni e riferimenti, in un disco che suona complesso e stratificato, ma poco oliato. Le singole componenti non sono amalgamate a dovere e il risultato è qualcosa di artificioso. Una sensazione resa ancor più evidente dall'uso di testi ambiziosi e spesso non semplici. Capaci di intuizioni geniali ("E ce l'hai scritto in faccia che hai trent'anni e ancora fai fatica a parcheggiare"), sepolte però da un'architettura ipertrofica.
Le strade sono due e sono antitetiche. O continuare sulla strada della stratificazione, ma lavorando pesantemente per rendere tutto più organico. Oppure tagliare, semplificare. In ogni caso, un cambiamento va fatto.
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