Be Forest
Cold 2011 - Rock

Cold

Atmosfere cupe&rarefatte, eleganza&spleen, urgenza&attitudine: 9 tracce che scivolano sottopelle, onde concentriche che si rifrangono nei pensieri, amplificando ricordi, risvegliando sensazioni assopite

Dopo un demo bellissimo che aveva lasciato tutti a bocca aperta, peraltro splendidamente recensito per Rockit da un loro appassionato concittadino, i Be Forest si confermano ora sulla lunga distanza. Riverberi, bassi tirati, voci mixate dentro, atmosfere cupe&rarefatte, eleganza&spleen, urgenza&attitudine, ovvero la new wave di stampo classico riproposta ai giorni nostri. I numi tutelari, i dischi di riferimento, gli ascolti ossessivi sono ovviamente i Cure (d'altronde il richiamo è palese fin dal nome), ma anche e soprattutto Cocteau Twins e Cranes. Niente di nuovo, lo sappiamo, ma tutto fatto come si deve, e soprattutto con gusto, con molto gusto. Per dire, "Wild Brain" e "Dust" sono i pezzi mancanti di quel gioiellino che è stato l'esordio dei The XX.

Ci siamo capiti insomma: 2 ragazze e 1 ragazzo, giovanissimi, dalla provincia profonda, da una cittadina che è come uno sputo di cemento in riva al mare, che confezionano 9 tracce che ti scivolano sottopelle, ipnotiche, onde concentriche che si rifrangono nei tuoi pensieri, amplificando ricordi, risvegliando sensazioni assopite. Bravissimi, davvero. Data la stagione e l'ora (l'aspetto, le voglie sconfinate e la cattiva reputazione), questo "Cold" potrebbe essere la colonna sonora perfetta per la trasposizione cinematografica di "Primavera Nera" di Henry Miller (sullo sfondo ovviamente l'Adriatico e non la Senna). Voilà. Un ulteriore tassello a confermare che la cosiddetta "onda nera" di Pesaro, al di là di pseudo-hype inutili, resta (perché è) quantomai ricca&fascinosa.

Vedi la tracklist e ascolta le tracce sul player nella versione completa.