Rent è il nome d'arte di Mattia Ferrarese, musicista, poeta e pittore. Le 14 tracce di "La Muerte" sono il suo esordio, un pop elettronico con venature rock, post punk e anche dark. Proprio dal post punk si parte con il primo contatto, poi ribaltato in un rock più etereo che vaga da Bowie a ciò che dei Cramps ci ricordiamo di più marcio.
La sua voce è seducente alla David Bowie e come lui ha gli occhi truccati di nero, il suo look è sobrio e misterioso alla Peter Murphy, e dai Bauhaus riprende anche una nota di psichedelia, mentre i sottofondi letteralmente rumoristici sembrano estrapolati da qualche canzone degli Einsturzende Neubauten. I testi sono un incrocio tra Iggy Pop ("saremo come i diamanti, in fuga come briganti, combatteremo fianco fianco fino all'ultimo, fino alla morte") e i Joy Division ("le lacrime che non scendono più, mi bagnano l'anima").
Rent è un musicista con solide basi e conoscenze musicali, fatto per niente scontato, e riesce a creare un ingranaggio perfettamente funzionante, indelebile, piacevolmente ritmato, che può far venire voglia di ballare, oppure di chiudersi in una stanza buia e fresca, e stare lì raggomitolati a rimuginare su chi siamo e dove andiamo e perché.
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