Marlowe
Velluto blu 2001 - Cantautoriale, Rock, Indie

Velluto blu

Il più grosso errore che molti giovani gruppi/artisti italiani compiono è sempre più spesso lo stesso: voler essere gli Afterhours quando in realtà non lo sono! Così su due piedi mi vengono in mente gli Alias, gli Eugénie, Moltheni e, come previsto, i Marlowe. Ascoltando infatti le tracce di questo loro demo, che vanta la produzione di Cesare Basile, salta subito all’occhio - o meglio: alle orecchie - la tendenza della band di impostare il proprio suono su coordinate che già altri hanno individuato e che quindi difficilmente, così facendo, riusciranno a indicarne di nuove.

E non che “Velluto blu” all’ascolto non piaccia, ma lascia poche tracce indelebili nella mente di colui che lo ascolta - anche se si percepiscono gli sforzi compiuti dall’ensemble siciliano di lavorare ‘di fino’ su alcune chitarre e su certe melodie pop (“Blue velvet”). Manca però, come al solito e sempre di più in quest’ultimo periodo, una ‘bella voce’ che caratterizzi la proposta nei momenti più rabbiosi ed energici; Salvo Ladduca, infatti, ci sembra debole in qualità di vocalist e poco portato ad interpretare al meglio un ruolo che non crediamo gli si confà.

Altro aspetto su cui concentrarsi penso sia quello relativo ai testi, ‘ferita’ che persino i ben più famosi Verdena fanno fatica a rimarginare, ma alla quale sopperiscono con un notevole lavoro sui suoni. E so benissimo che stiamo parlando di mezzi a disposizione e opportunità totalmente diverse, ma qui è l’approccio che non convince fin dal primo ‘play’.

Penso che i Marlowe abbiano ancora molto tempo da passare in studio per crescere e produrre materiale che li possa distringuere dal resto; il rischio, altrimenti, è di rimanere confusi per sempre nella massa informe di gruppi che ‘vorrebbero essere’, ma che… ancora non sono.

Vedi la tracklist e ascolta le tracce sul player nella versione completa.