Trucebaldazzi
Odio la scuola 2011 - Rap

Odio la scuola

Eccolo. Mesi e mesi di snervante attesa e finalmente l'album di esordio di Trucebaldazzi vede la luce. Che poi si tratta di una sorta di testamento, pubblicato in freedownload all'alba di un'operazione allo stomaco che fa temere un "Effetto Bruno Sacchi", che da rotondo idolo della serie I Ragazzi della 3ª C si è trasformato in smunto tronista di Forum, e in generale durante un periodo di transizione che ha visto l'Mc bolognese, sconvolto dalle vicende giudiziarie che hanno di recente coinvolto il suo "manager", spostare il focus del suo odio dalle istituzioni scolastiche alle forze dell'ordine. "Odio la Scuola" è una fotografia del Baldazzi che ha stregato il web, quello prima maniera, quello più puro e naif, la voce sguaiata del malcontento studentesco e del sentimento a pagamento. È uno degli album più hardcore che mi siano capitati fra le mani. Cioè, più che un album è un semplice file megaupload senza cover, senza crediti, senza niente. Una bomba che utilizza la sola rabbia di Baldazzi come detonatore. Il Truce parla come mangia e canta anche peggio, ma proprio per questo è riuscito a diventare una webstar e a dare vita a un fenomeno popolare senza precedenti, con una fanbase solida e devota. Non si tratta semplicemente, come sostengono gli haters, di farsi due risate o rifugiarsi in meccanismi consolatori del tipo "Vabbè a guardare 'sta roba mi accorgo che c'è chi sta peggio di me". No. È che il ventunenne emiliano ha più palle della maggior parte dei rapper italiani messi insieme, e ha trovato nel web un mezzo per raccontarsi senza veli né censure, con tanta onestà e schiettezza. Insomma, per una volta tanto a pagare è la passione, quella vera. Non è una faccia pulita, una storia creata ad hoc per far colpo su pischelli che pensano che il disagio sia chic, una bella voce senz'anima o un buon ufficio stampa. Questa è la storia di un ragazzino con dei problemi che sognava di fare il rapper. E ce l'ha fatta. A modo suo, of course. Però ce l'ha fatta. E tu no.

"Odio la Scuola". Quattordici brani. Trentuno minuti. Fanculo l'amore. Viva le puttane. A morte gli insegnanti. Punto.
Esattamente quello che ci si aspettava dal disco di Trucebaldazzi: una semplice raccolta di brani già in circolazione su youtube, con l'esclusione, ahimè, di capolavori come "Insegnanti = Sbirri" e l'aggiunta degli inediti "Pensieri Negativi" e "Puttantour". Ovviamente, dai giorni dell'uscita de "La Mia Ex Ragazza" e "Vendetta Vera", Baldazzi si è evoluto, e quindi le tracce sono state registrate da capo, e anziché un citofono è stato usato un vero microfono. Peccato, perché si perde parte dell'impatto devastante che avevano i pezzi storici. Ma vabbè. La voce inconfondibile, per fortuna, rimane. Inoltre l'album è stato sottoposto a mesi di duro lavoro di post produzione in studio. E il risultato è che, praticamente su ogni ritornello, è stato messo l'eco alla voce. Insomma, Baldazzi ce l'ha messa tutta per sfornare un prodotto professionale. E grazie a Dio, o a chi per lui, non è riuscito fino in fondo nel suo intento. Ma apprezziamo lo sforzo, anche se continuiamo a volerlo puro e ruvido, senza troppi fronzoli tecnici intorno alla sua rabbia dirompente. Le hit ci sono tutte: da "La Vita È Proprio una Merda" con il ritornello/mantra "La vita è una merda, fanculo la vita di merda" (e va anche quasi a tempo!) a "Troppo Odio", "Puttane Soldi" con l'assioma "Non amo la puttana, pago la puttana", e le già citate "La Mia Ex Ragazza" e "Vendetta Vera".

"Odio la Scuola" è uno spaccato dell'universo di Trucebaldazzi, un universo in cui si urla senza remore e il negativo vince sul positivo. Ed è sicuramente uno dei lavori più sentiti e sinceri pubblicati in questo 2011 (e non solo), due paffute dita medie rivolte alla società dell'immagine e dell'apparire. E sono le dita del vero artista indie italiano, una figura in qualche modo necessaria, che divide e fa riflettere. Per cui diciamolo ancora una volta: Free Trucebaldazzi. E chi non lo dice è solo un positivo del cazzo.

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