CityZenKeys
S/t 2011 - Pop rock

S/t

Un buon dischetto, nel suo genere, pop-rock italiano radiofonico ma di qualitĂ 

Hanno ascoltato i Radiohead di “Pablo Honey”, i CityZen Keys; lo si intuisce dagli arpeggi di “Ancora ti chiedi come” e “Antiche Lacrime”. Ma i ragazzi umbri non ce lo vogliono far pesare, sono un gruppo con le idee chiare e che suona altra roba: pop-rock all’italiana, radiofonico ma non usa-e-getta, con un certo gusto per gli arrangiamenti e la naturale dote di scrivere ritornelli accattivanti (ne sono esempi calzanti “Guardami” e “Tutto è possibile”).

Il prodotto è anche ben amalgamato, non derivativo. Se dovessimo individuare qualche parente potremmo indicare due gruppi con la N: Negrita e Negramaro. Da questi ultimi, in particolare, differiscono per il cantato (più canonico quello dei CityZen, ma anche meno ampolloso), ma vi sono grandi affinità col la band di Sangiorgi nella resa metrica e nei testi: di tema per lo più sentimentale, non ci svelano chissà quali verità ma nemmeno ci fanno cascare le braccia.

A conti fatti, l’eponimo “CityZen Keys” non è certo un album consigliato agli integralisti dell’alternative e ai fan di Thom Yorke e compagni (nonostante quei due arpeggi iniziali), ma resta un buon dischetto, nel suo genere. Capitasse alle orecchie di qualche accorto programmatore radio, non demeriterebbe un po’ di airplay; se non altro per dimostrare all’ascoltatore medio che le parole “pop-rock italiano” non sono per forza sinonimi di “spazzatura” o di “sputtanamento di band valide”.

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