Zero:H
New dead world 2001 - Crossover

New dead world

Un vero e proprio pugno allo stomaco questo “New dead world”, album d’esordio degli Zero:H, quartetto alle prese con un crossover di ottima fattura che conferma, per l’ennesima volta, come nella Penisola si stia ormai radicando una scena che non teme assolutamente confronti con l’estero. Nel caso specifico di questo disco, poi, non esageriamo se scriviamo che la band piemontese potrebbe varcare fin d’ora i confini nazionali (ed europei), visto anche l’uso della lingua inglese, per competere con colleghi ben più sopravvalutati dalla stampa estera.

Il dischetto, infatti, ci mostra una formazione compatta che, grazie ad una granitica sezione ritmica e ad una vocalist talentuosa (che nello stile ricorda quell’Elena Skoko a suo tempo voce dei bolognesi Cut), spazzerebbe via buona parte dei pagliacci che, in Italia e fuori, bazzica nel genere. I presupposti degli Zero:H, invece, ci sembrano un ottimo punto di partenza, e la ricetta cucinata in “New dead world” risulterà gustosissima per chi cerca interessanti variazioni sul tema crossover; certo anche loro non prescindono dalla lezione dei Korn, ma gli assalti sonori vivono di luce propria e il riferimento ai modelli d’oltreOceano non si limita alla sola band capitanata da Jonathan Davis, ma si avvicina anche a certi Faith No More più aggressivi e, se vogliamo, al grunge primordiale.

Di fatto risulta complicato frammentare la proposta dei Nostri per un commento critico dei singoli brani, proprio per quella compattezza e quello spessore di fondo che prima avevamo illustrato come prerogativa fondamentale. L’unico consiglio è di provvedere all’acquisto se siete amanti del genere e da sempre l’esterofilia caratterizza i vostri ascolti: “New dead world” non solo vi farà ricredere, ma probabilmente vi consentirà di scoprire altre proposte ‘made in Italy’ altrettanto valide ed interessanti.

Vedi la tracklist e ascolta le tracce sul player nella versione completa.