Con Dario Margeli va così: non si può dire niente di buono su "Niente importa tanto". Neanche il più perverso cultore del trash potrebbe. Però non ha neanche senso accanirsi, perché è evidente che lui crede in quello che fa.
Un po' come Mc Fierli con il suo "Manuto": tutti lo prendono in giro, ma lui crede davvero al messaggio antidroga del suo pezzo. Così come Dario Margeli soffre davvero quando canta "Su Facebook nessuno mi aggiunge / cerco le carezze che nessuno mi ha dato".
Il problema è che il pezzo è oltre ogni limite, con quell'autotune a livello da parodia che uccide tutto. Ma proprio tutto, al punto che del brano alla fine nemmeno si riesce a parlare.
A volerla mettere giù in modo leggero, Dario Margeli è un Battiato wannabe in cerca del suo Sgalambro.
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