Potreste trovarli in un vecchio saloon nel lontano ovest a far ballare pistoleri ubriachi e donne incipriate, oppure scovarli in un fumoso locale al centro di New York tra pusher e manager in carriera. Si, perchè il battito dei Cardio sa essere giocoso e sincopato come quello dei migliori cantastorie folk, ma anche capace di scivolare tenue e soffuso all'interno di calde ballate rock. Detto così, potrebbe apparire una miscela incerta, in realtà siamo di fronte a una formazione che, pur senza cercare alcuna rivoluzione, dimostra di possedere lo stile giusto per comporre e suonare senza pensarci troppo.
Anche grazie alla considerevole interpretazione vocale, i brani dei Cardio scorrono pieni di vivacità espressiva, con un fare indisponente e testardo, ma con il piglio di chi sa come farsi ascoltare.
La band perugina disegna traiettore arcuate ma molto tese, con una struttura melodica, che parte essenzialmente dal folk e dal rock, senza nascondere un certo amore per la musica d'autore vicina a Paolo Conte e Capossela.
Il lavoro dei Cardio rivela forse qualche limite di tenuta nell'ascolto prolungato, ma è certo che tutto il discorso fila in maniera organica con alcuni piccoli bagliori artistici che strappano applausi.
Un progetto ancora da mettere a punto, ma con le potenzialità giuste per sperare di riparlarne presto...
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