Quinzan
Venì venì e mi amore 2012 - Cantautoriale, Rock, Folk

Venì venì e mi amore

Una band liscio più inquieta di Van Morrison

Quinzan, all’anagrafe Pietro Bandini, (il nome quinzan è il soprannome con cui chiamano la sua famiglia nel suo paese) è un romagnolo. E lo è anche la sua musica, tanto che ha deciso di rivisitare in dialetto un pezzo di Van Morrison, "In paradis" ( il titolo originale era "Jackie Wilson Said"). Quindi un progetto particolare il suo: alla lontana ricorda il Fabrizio DeAndrè più etnico, quello di "Crêuza de mä" dove il dialetto piegava il suono della parola e così diventava una poesia sempre diversa. DeAndrè raccontava del mare e del viaggio (spesso con toni drammatici), il nostro Quinzan racconta la campagna romagnola in una giornata dall’alba alla notte, e, di conseguenza, ci racconta della nascita e della morte. Si parte con una filastrocca per bambini e si finisce con un ballata folk triste e dissonante, "La not", dedicata alla fine (del giorno o della vita). In mezzo trovate l'amicizia ("Camouflage"), l'amore coniugale ("Martino e Mariãna"), la filosofia ("Cumatcemta") e il sogno ("E marafòn"), il tutto dondolati da questo liscio da festa di paese che, tanto leggero, alla fine non è.

Mi sento di consigliare questo disco per due motivi principali: in fin dei conti è un disco piacevolissimo, scorre leggero e divertente pur parlando di cose per nulla banali; e poi perché è un vero cortocircuito di immaginari e visioni, scoprirete cose nuove, non c'è dubbio. Complimenti.

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