the Shak & Speares
Gagster 2012 - Rock, Punk, Folk

Gagster

Il mondo diventa sempre più piccolo: c'è a chi questa cosa piace, a chi no, e chi ci suona su una musica senza confini.

Dopo gli assaggi offerti coi singoli usciti l'anno scorso, aspettavo con golosità il pasto completo della famiglia Marlowe, ed eccolo qua, abbondante e soddisfacente come speravo. "Gagster" è il banchetto di un carnevale fusion, è l'animazione di una festa senza frontiere in cui è umanamente impossibile non ballare e non divertirsi. È la musica di una clamorosa sbronza itinerante, una vacanza in carovana al ritmo di un gipsy-punk aperto a ogni destinazione e a ogni suono. Un album di zingarate che ci fa toccare tanto gli angoli rurali dell'est Europa quanto i localacci suburbani in cui giovani britannici spargevano sudore su ska e irish punk-folk, tanto il sudamerica quanto le lande nordiche e il Mediterraneo.

I Marlowe bros. fanno casino come se, invece che in quattro, fossero una moltitudine di bandisti apolidi, come se alle falde del Vesuvio – loro patria – si fossero riuniti in jam session i Gogol Bordello, Bregovic, i Pogues, gli Architecture in Helsinki ma anche ospiti inattesi, come gli Arcade Fire, che si affacciano nel refrain epico e liberatorio di “Gipsies on the cars”. La festa si chiude sulle note della canzone meno “circense” di tutte, “Fight Night”, ballata chitarrosa anni novanta con finale noise, una specie di proclama neo-prog che invita a non catalogare con faciloneria i The Shak&speares alla voce Gruppi zumpa-folk.

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