Vostok
Lo spazio dell'assenza 2013 - Cantautoriale

Lo spazio dell'assenza

Raffinatezza e gusto

Un viaggio, quello dei Vostok, che non è certo cominciato da poco, non ci vuole un genio per capirlo. Musicisti di grande livello che esibiscono tecnica, esperienza e tutta la propria finezza compositiva in questi brani adatti ad un ascolto profondo che colma il cuore di un senso di romantica nostalgia. Un talento tangibile che passa anche attraverso il recupero di atmosfere classicheggianti, talvolta mediterrantee, altre volte eteree.

Immaginate un jazz fuso con il cantautorato, svincolato da qualsiasi scontata forma canzone, libero di esprimersi in un seducente movimento, volto a veicolare le emozioni. L'alternanza di assoli canonici ma sofisticati nel contempo i ricchi arrangiamenti di fiati, gli arpeggi di chitarre delicate sono le armonie che si dispongono ad arte preparando le melodie delle liriche, seducenti e femminili, sensuali e avvolgenti.

I versi delle canzoni, sapientemente intrecciati, sono di una cura ammirevole, e si sposano intimamente con lo strumentale. La voce è morbida ma decisa, precisa e cristallina e non disdegna il francese proposto più volte nel disco, quasi ad utilizzando il linguaggio come ulteriore strumento che contribuisce all'evocazione di uno spleen che va al di là della musica.

Una danza di fiati, chitarre, percussioni, voci e poesia: pochissimi ingredienti, quindi, ma utilizzati con grande maestria per un risultato di grande potenza. Da ascoltare più e più volte e con grande attenzione, un lavoro avulso dalle logiche del commercio e dalle mode, rivolto ad un pubblico che ricerchi qualcosa di ben fatto ed artisticamente vivo. Sicuramente i rockettari più incalliti non si ritroveranno in questo art-project forse più cerebrale che "di pancia", ma i palati più raffinati troveranno atmosfere degne di nota.

 

 

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