Kyle
Space Animals 2013 - Cantautoriale, Folk, Acustico

Space Animals

Il folk d(e)i Kyle è diventato grande

Quando si diventa grandi, lo spazio non è più il sogno di fare l'astronauta o incontrare E.T. o il piccolo principe, quando si diventa grandi lo spazio può significare l'ultima frontiera delle pulsioni di fuga, l'estremo rifugio in cui nascondersi quando sembra che nessuna realtà e nessun posto nel mondo abbiano più da offrire qualcosa che somigli a libertà e realizzazione.

Kyle è diventato grande, anzi bisognerebbe usare il plurale, visto che, con l'arrivo di quattro musicisti in pianta stabile, il progetto di Michele Alessi è ora una band a tutti gli effetti. I Kyle sono diventati grandi, quindi, e una vena di pessimismo, o forse solo di più matura consapevolezza, si è infilata nelle loro fantasie. Parole dettate dallo sguardo inquieto di chi vede le costellazioni più vicine a sé di quanto lo siano le stupide e noiose città, che sembrano prigioni da cui scappare. Scappare con la mente, oppure farlo con la musica, con un folk che a sempre più veduta ragione può definirsi “space”, con canzoni che conservano il tratto naif del precedente “This is water” (in particolare nelle vivaci “Animals” e “Sun/Clock”) addensandolo però con suoni ricchi e vari che rendono tutto più corposo e strutturato, meno casalingo, più “rock”: “Before the sun freezing”, per esempio - Vampire Weekend ad Harlem - o “Space Country” e “Right Wave” - Mumford and Sons vestiti da Ziggy Stardust invece che da fattori del Wisconsin –, o la ballad dai toni dark “Stars Remover”.

Quando si diventa grandi, certe volte si perde la capacità, o la voglia, di sognare. Altre volte, invece, i sogni crescono con noi, magari sono più scuri, ma hanno ancora storie da raccontare: storie di viaggi e ritorni, di sole e di stelle, di terra e cielo, di amore, di pazzia, di vita.

Vedi la tracklist e ascolta le tracce sul player nella versione completa.