Parto col raccontarvi le più belle. “Arrivederci Tristezza” parla di uno che ragiona con la propria testa (nel senso: Lui e il suo cervello dialogano in continuazione). Lui vuole provare a vivere il momento, goderselo per quanto possa durare. Che poi ci riesca sul serio, magari, è un altro discorso. Una vita tanto pensata e poco vissuta, insomma. “Le quattro volte” è più o meno sulla stessa linea. E' come quando si dice che i più abili procrastinatori siano quelli che continuano a fare liste delle cose da fare e alla fine non fanno nulla. Qui stila i vari step sufficienti a costruire un'esistenza: finire le elementari, la maturità, trovare il lavoro, la moglie, la famiglia, la pensione. Ricorda “Ma che discorsi” di Silvestri, scorre leggera e serena ma comunica un senso di distacco, di prudenza verso i sentimenti. Può avere anche un chiave di lettura speranzosa in quel “si può nascere un'altra volta”, anche se quel “gelo dentro al cuore”, a mio avviso, pesa.“Maddalena e madonna” è la migliore del disco. La vedo come un'ipotetica seconda puntata di “Guardia 82”: gioca sul nascondersi in un passato anni 60 e terrone dove si dipinge questo amore durato un attimo e già congelato nel tempo. E lo fa in maniera sontuosa, con gli arrangiamenti grossi che si aprono a dovere su una storia a suo modo semplice e quindi ancora più facile da immaginare. “La vigilia di Natale” è il rimpianto descritto in famiglia, con i figli e la voglia di scappare anche se, poi, si rimane fermi. Poi, “Nessuno”, che è una ballata tra Beck e Neil Young, autodeprecante e cinica. Lui si svela narciso, insicuro, con un autostima praticamente nulla. Colpo di grazia per uno che ha tanto bisogno degli altri e al contempo non riesce a condividere niente con loro.
Poi: “Sol come sono sol”, “Kurt Cobain” e “Pornoromanzo” non sono brutte ma messe a confronto con le altre diventano più piccole. Le due da depennare invece sono “Mambo Reazionario” e “Il Santo Morto”. Sono divertenti, funzioneranno anche bene dal vivo (e ovviamente non c'è niente di male) ma sono davvero eliminabili. Una parla di un probabile ex sesantottino che invecchia e diventa borghese, l'altra di signore di una certa età che si lanciano in scenari alla Uomini e donne. Sono un cose già viste e riviste e i giochi di parole sono fin troppo tirati, al limite del demenziale.
In ultimo, i suoni: sono enormi. Il lavoro fatto da Taketo Gohara è sorprendente, sia quando la canzone è molto semplice e lineare (“Sol come sono sol”) sia quando deve esplodere maestosa (“Maddalena e Madonna”, “La viglia di Natale”, “Kurt Cobain”). C'è un gioco di tanti elementi, elettronici e no, abbastanza vicino al Capossela da circo. C'è una pulizia straordinaria che sa valorizzare ogni singolo accordo.
Ora: Dario Brunori, ha un tipo di sensibilità che tanti altri cantautori non hanno. Se nel primo disco si presenta come un piacione naif e leggero che ti racconta la sua vita, poi scopri una tristezza di fondo, come se in qualche modo questa fosse obbligata a uscire. Nel secondo si nasconde dietro storie di altri, tanti poveri cristi che si sono rovinati da soli, tipo i personaggi tristi Abatantuono, tipo la normalità che non interessa più a nessuno, e la vita diventa sopravvivere alla moglie che ti fa mancare l'aria, i punti fedeltà al supermercato, sognare l'infermiera con le tettone, le slot machines, ecc ecc. Le canzoni sono allegre, con le rime a volte stupide, ma si caricano di maliconia. E' la cosa che apprezzo di più di Brunori, la sua cifra stilistica agrodolce, può piacere o meno ma credo sia importante notarla. Nel terzo disco – e dei tre è quello che mi piace meno - questo equilibrio si sposta un po'. Ci sono meno storie, è meno fantasioso, più che altro credo che Brunori sia bravissimo a creare il romanzetto rosa dal retrogusto nero, e qui ce n'è meno.
In sostanza: penso sia un concept sulla solitudine, e in questo momento storico ci sta benissimo. A tratti è toccante, altre volte non scorre come dovrebbe, più pensato del dovuto, e un po' con il vizio di cercare la canzone rotonda che piaccia a tutti. Cinque sono veramente belle, potenti, le altre meno. Aspetto il "Vol.4".
Vedi la tracklist e ascolta le tracce sul player nella versione completa.