JOKIFOCU
Avereventanni 2014 - Rock

Avereventanni

Un giretto senza troppe pretese nel cantautorato indie italiano

Il terzo disco degli Jokifocu arriva a distanza di sette anni dal precedente e si intitola "Avereventanni", anche se qui, dell’ingenuità di quell’età, c’è poco o nulla. Siamo in presenza di un disco maturo, dalla scrittura decisa e ben delineata, ma ancora privo di quell'incisività che aggredisca e resti addosso all'ascoltatore. I pezzi si innestano, in ogni caso, in un quadro ben preciso, quello del cantautorato d'appennino dell’ultimo decennio (Zen Circus e compagnia bella, per intenderci). E se è pur vero che la vena scanzonata del sound toscano è presente ed è rafforzata anche da una voce volutamente non curata, le sonorità e le strutture delle canzoni sono debitrici anche di una certa influenza oltreoceanica, che svaria dall’indie americano alla Neutral Milk Hotel fino ad arrivare ad una certa eco blues-rock che si nasconde nel substrato dei pezzi più aggressivi. I brani più interessanti sono "Vivo Come Un Frangifrutti", "Una Vita Da Campione", "Il Crollo Della Borsa" e "Pollo Da Batteria".

Il mondo di "Avereventanni" è un universo ironico, ma è un'ironia amara, che sfiora il rimpianto. Ma la vena nostalgica è mediata da una sorta di spietata analisi delle contraddizioni e dei cliché del passato per lasciare spazio, infine, ad un nichilismo, affrontato però con un sarcasmo leggero e graffiante.

Per concludere, "Avereventanni" è un album con spunti intelligenti, ma ancora tante cose da rivedere. Questa volta gli Jokifocu hanno dimostratro di avere personalità, e ci sono riusciti meglio rispetto agli album precedenti. Non basta però essere caustici, se di fondo non ci sono ancora le canzoni. Vedremo come e cosa ci proporranno in futuro.

 

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