City Lights
Jukebox all'idroscalo 2014 - Rock, Indie

Jukebox all'idroscalo
12/11/2014 - 10:00 Scritto da Maurizio Cacia

Un lavoro che vuole passare da Ginsberg a Pasolini percorrendo diversi generi verso un approdo lontano

"Jukebox all'idroscalo" è un lavoro che percorre diverse strade, forse troppe. Il primo album autoprodotto dei City lights è una miscellanea di generi e tematiche. Rock blues, pop rock e varie derive che non delineano le intenzioni della band.

Che i romani City lights abbiano voglia di raccontare momenti importanti e argomenti di una certa profondità è evidente sin dal titolo del disco che unisce l’opera di Allen Ginsberg al luogo dove è stato trovato esanime il corpo di Pasolini. Temi che rilevano una impostazione culturale apprezzabile. Anche gli “echi” di Franco Califano e del film "Amore tossico" sono interessanti ma il lavoro rimane per lo più dozzinale.

Probabilmente non hanno ancora ben deciso che strada percorrere. Ascoltando “La nevicata dell’85”, “Conigli dappertutto, amico mio” e “Plastico” sembra quasi di essere davanti a tre band differenti, tutte e tre brave, intendiamoci, ma per lo più inconcludenti, eccezione fatta per il brano “Conigli dappertutto, amico mio”. Il terzo brano, infatti, ha una sua autonomia nel disco, una canzone pop abbastanza originale con un titolo che nell’economia della canzone sembra essere uno dei pay-off più riusciti.

I City lights sono interessanti, la personalità del cantante Marco De Annuntiis è forte abbastanza per fare strada, ma dovranno lavorare ancora di setaccio e originalità e senza puntare il dito a caso sulla cartina. “Jukebox all’idroscalo” è un garbuglio, per gli ascoltatori di questo millennio è comunque un buon inizio.

Vedi la tracklist e ascolta le tracce sul player nella versione completa.