I Last Class fanno un rock forte e duro, elettrico ed energico. È il rock ideale per gilet di pelle nera, borchie ai polsi, capelli lunghi da agitare seguendo il tempo della musica, Harley Davidson spinte al massimo girando la manopola dell’acceleratore lungo strade americane dritte e infinite. È il rock più classico e più puro, con i suoi pregi e i suoi difetti: se da una parte è un genere che non muore mai e non ci si stanca mai di ascoltare, dall’altra bisogna constatare che la musica è andata avanti e ha esplorato nuove strade. Dominano le chitarre, rigorosamente elettriche, riff spettacolari e distorti, accompagnati dalla batteria che non può fermarsi un attimo e che prende fiato solo nei pochi secondi tra un brano e l’altro. Voce ruvida e graffiante e melodie del rock più classico completano il tutto.
Insomma le scelte e i gusti della band torinese sono evidenti fin dall’inizio e tutti i brani seguono lo stesso andamento. È tutto ben eseguito per essere un disco rock/hard-rock che non si stacca mai dalla strada principale e per questo forse alla fine appare poco originale. Però sono scelte e, nel loro genere, i Last Class spingono e suonano bene. Meglio andarli ad ascoltare live, l’hard-rock è fatto di scambio di energie al massimo delle proprie potenzialità.
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