I rari casi in cui la bio è più bella del disco. Anche gli androidi sanguinano, band electro emiliana, si lancia in un'interessante digressione storico-mitologica per contestualizzare il proprio nome e la propria musica artificiale. Premesse più che buone alla lettura, risultato sciattino all'ascolto: otto tracce tra elettronica e pop cantautorale, tutte più o meno con la stessa base strascicata e la stessa metrica (volutamente?) ballerina nel cantato, testi in italiano informali ma non abbastanza sagaci da colpire, una sola melodia degna di essere ricordata, quella di "Forse un giorno tornerà (o del trovare una soluzione ragionevole". Da un progetto che per presentarsi tira in ballo le leggende Inuit e Alberto Magno era lecito aspettarsi qualcosa di più.
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