Hierbamala
Hic Sunt Leones 2014 - Rock'n'roll, Reggae

Hic Sunt Leones
01/12/2014 - 01:00 Scritto da Silvio Bernardi

Un album discreto, adatto ai nostalgici del reggae italiano anni Novanta ma meno agli ascoltatori della nuova ondata

Storico gruppo reggae/patchanka fondato nel 1997 e scioltosi poco più di dieci anni più tardi, la Hierbamala si è da poco riformata mantenendo tre componenti originali. È con questa nuova line-up che di recente ha dato alle stampe "Hic sunt leones", suo terzo album, in cui compare anche un brano che apriva il primissimo disco "Ora d'aria a Babylon": "La ronda".

Lo stile non è cambiato, anzi rimane più fedele a se stesso, inseguendo meno la contaminazione, e presentandosi nelle fattezze del roots di marleyana ispirazione. I testi, in italiano (alcuni in dialetto) come il genere richiedeva quando la band si era formata inizialmente, non si spingono troppo oltre la consueta apologia della ganja ("Cilò cilò", "Canapa italica") e le formule rastafariane del caso ("Aienai", "Lion de Giuda"), ma se non altro sono musicali, metricamente parlando, e si canticchiano con facilità.

Il sound è ben calibrato, ben lontano (volutamente) dalle evoluzioni del reggae moderno ma d'altro canto non abbastanza profondo o particolare per riuscire veramente a colpire. Confrontato con il suono dei dischi della vecchia guardia (Africa e RNT su tutti) o anche di un gruppo roots più recente come i Train To Roots, quello della Hierbamala tradisce un certo scarto qualitativo, che rende a conti fatti "Hic sunt leones" un album poco più che discreto: adatto ai nostalgici incalliti di quella (pur grande) stagione della musica in levare del nostro Paese che è la fine dei Novanta, ma decisamente meno alla nuova ondata di ascoltatori che, grazie ad artisti come Mellow Mood e lo stesso Alborosie (ma non solo), si sta appassionando negli ultimi anni a queste sonorità.

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