Silent Carnival
s_t 2014 - Sperimentale, Folk, Dark

s_t
07/10/2014 - 09:42 Scritto da Simone Stefanini

Il disco perfetto per entrare nell'autunno, una delle migliori sorprese dell'anno.

Onestamente, capita davvero poche volte l'anno di ascoltare un disco così bello. Non parlo di disco italiano, dico in generale. Nel comunicato stampa si parla di lavoro strumentale, ma non è così. Sono tutte canzoni, benché disfunzionali. Estese, di ampio respiro ma al contempo soffocanti. Giocano sui contrasti e in questo senso accecano di luce. 9 pezzi più un outtake per questo meraviglioso esordio. I Silent Carnival sono una one man band che risponde al nome di Marco Giambrone (Marlowe, guest nei Nazarin), attorniato da un bel po' di compagni di viaggio e da Carlo Natoli alla produzione. Il disco è stato registrato dentro una casa antica nelle campagne siciliane ed è immerso nei drones minimali, nel suono della Farfisa, delle chitarra sghembe, delle percussioni radicali, come nella migliore tradizione folk dei Current 93.  

Come riferimenti, si va dai Black Heart Procession, che strisciano sottovoce per tutta la durata dell'album e che trovano in "Carrying The Fire" lo sbocco perfetto, in "Crying Dance", che evoca la ritualità degli Swans, figlia dell'"All Tomorrow's Parties" dei Velvet Underground. Dallo slowcore vicino ai Codeine di "Failure" alla destrutturazione di "Existence", pezzo eurofolk di rara eleganza e corruzione, fino ad arrivare all'indie (americano s'intende) in stile Yo La Tengo delle caverne di  "Floating Point" o "Restless Love", cantato da Caterina Fede, un crescendo che mina le basi dell'emotività. "June", la outtake, dirompe con la semplicità della sua melodia. 

Impossibile chiedere di più a questo disco: registrato bene, suoni adatti, strumenti toccati con sapienza e gusto. Poi è tutto un lacrimare, che male non fa, quando si entra nell'autunno. Una delle migliori sorprese dell'anno.

Vedi la tracklist e ascolta le tracce sul player nella versione completa.