Solo 2 brani per un ipotetico singolo in cui Taofabio, artista toscano sconosciuto all'anagrafe, mette sul piatto la sua dichiarazione d'intenti; ovvero registrazioni di bassa qualità (negli anni '90 avremmo scritto lo-fi) fotografate - come afferma lui stesso - "nella fase bocciolo... senza petali e senza spine". Poi continua scrivendo: "Sono shot molto brevi e vanno ascoltati fino in fondo". E a questa semplice regola mi sono attenuto, mandando spesso in repeat i due brani.
Nonostante ciò, continuo a non trovare motivi d'interesse che possano spingermi ad un ascolto che non sia finalizzato alla recensione. Ok la semplicità e l'approccio lo-fi di cui sopra, ma Taofabio non ha neppure lontanamente il talento di J Mascis e neppure quello di Lou Barlow.
Per cui va bene tutto, ma qui c'è da lavorare duramente, anche perché davvero non basta il pretesto del blues. Ci riprovi quando si sarà schiarito le idee e avrà in mano un pugno di canzoni su cui si possa abbozzare una qualche sorta di critica. Con questi presupposti, anche solo imbastire una recensione è davvero arduo.
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