Marcello Chiaraluce
Crime of The Rhyme 2014 - Rock, Progressive

Crime of The Rhyme

Marcello Chiaraluce torna con un nuovo lavoro da solista ricco ed eterogeneo, che spazia con disinvoltura dal rock’n’roll al blues, dal pop al prog.

Non è necessario conoscere la storia di Marcello Chiaraluce per accorgersi della cura degli arrangiamenti e della scelta meticolosa dei suoni di questo "Crime of The Rhyme", seconda prova solista del cantautore di Alessandria, dopo "On a Winter Walk", del 2007. In queste dieci tracce, infatti, non c’è solo ispirazione ma anche un’evidente conoscenza delle teorie armoniche e il sunto di numerose esperienze “sul campo”. Chiaraluce ha all’attivo collaborazioni con membri di band illustri e proviene da studi accademici che ne hanno rafforzato ulteriormente la formazione teorica, dunque è facile comprendere come la raffinatezza stilistica di questi dieci brani sia studiata e consapevole.

"Crime of The Rhyme" si presenta come un disco maturo e al tempo stesso eterogeneo, in grado di mostrare le varie anime del compositore alessandrino, che spaziano con disinvoltura dal rock’n’roll al blues, dal pop al progressive. Troviamo così la ritmata "Cellophone Line", di direstraitsiana memoria, accanto alle venature black di "Drifting into the Blues", la ballad "Out of Time" accanto allo sfrenato rock’n’roll di "Mama don’t Worry", il pop d’autore della pianistica "Princess of Snow" che apre la strada all’eclettica "Sing a Song", la quale a sua volta alterna il tema portante, aggressivo e dissonante, con una strofa orecchiabile e singolari cambi di ritmo.

C’è spazio anche per un (probabilmente involontario) omaggio a Vasco Rossi e alla sua "Bollicine" nell’intro di "Seven Days", uno dei brani comunque più coinvolgenti del disco insieme alla title-track, dove l’alternarsi di voci di Chiaraluce con Serena Torti raggiunge l’apice. E si chiudono le danze con "Solo me", unico episodio cantato in madrelingua, versione italiana di "Me and My Bag".

Decisamente molta carne al fuoco in questo "Crime of The Rhyme", che rischia però, per l'eccessiva eterogeneità, di perdersi tra le buone intenzioni. Il consiglio è di mettere a fuoco meglio gli obiettivi e concentrarsi maggiormente sulla propria cifra stilistica.

Vedi la tracklist e ascolta le tracce sul player nella versione completa.