Paesaggi sperimentali che giocano sul concetto di rumore, introdotto dalla didascalica presentazione dell’intro: le tracce non sono altro che un unico viaggio attraverso l’elettronica più minimale e claustrofobica, fatta di note sintetiche e scabre che s’abbracciano a campionamenti, glitch e loop con amorevole disinvoltura. Come in un film di fantascienza privo di dialoghi ma con estemporanee voci fuori campo, ci si immerge facilmente in una dimensione diversa, con meno ossigeno e più pressione, con ansie seducenti capaci di trasformarsi in attesa, e su tutto una spietata solitudine spezzata soltanto dalla musica che però non riscalda mai, restando una presenza lontana.
Registrato al Museo di Arte Contemporanea di Vojvodina a Novi Sad (Serbia) durante l’evento F.A.C.K. MSUV, questo lavoro è insieme chiusura e liberazione, sensazioni dilatate e percezione compressa, è puro esperimento sonoro che non sorride a nessuno, non cerca mai soluzioni semplici, è manipolazione essenziale della macchina per farne musa avanguardista nella rappresentazione molteplice del suono. Complesso ma certamente affascinante.
Vedi la tracklist e ascolta le tracce sul player nella versione completa.