Quando mi sono avvicinato all’ascolto del primo album dei Tic Tac Bianconiglio ero sicuramente molto incuriosito e attratto dall’idea di poter ascoltare una trasposizione musicale della psiche di una delle menti più importanti dell’ottocento, lo scrittore Lewis Carroll. Autore di "Alice nel paese delle meraviglie" e figura geniale, riuscì non solo ad eccellere in ambito letterario ma anche come fotografo e matematico, fu conosciuto come figura molto controversa, si dice infatti che balbettasse in presenza di adulti e che si trovasse completamente a suo agio con i bambini, cosa che gli valse anche l’accusa di pedofilia. Proprio per questo, per i Tic Tac Bianconiglio, il compito era sicuramente molto arduo, entrare nella mente di un personaggio così geniale ma allo stesso tempo così ambiguo e misterioso.
Ascoltando l’album si nota subito come la musica riesca a delineare un genere ben preciso, come la new wawe e il post punk. Le atmosfere sono cupe, alienanti, condite da un fitto tappeto di distorsioni che riescono, con buoni risultati, a farci immaginare un viaggio introspettivo nella mente dello scrittore. I ragazzi ci sanno fare.
Il tutto però non è sostenuto minimamente dai testi, che non creano alcun tipo di connessione tra l’idea di questo viaggio e il suo compimento. Le parole sembrano quasi buttate al vento, non si ritrova il racconto o la spiegazione del personaggio. Inoltre il modo di recitare i testi rende tutto più noioso e poco d’impatto, non sempre le cose ricercate sono sinonimo di qualità. Canzoni come "Nella Tana del Bruccaliffo", che richiama ad un personaggio legato al famoso libro, o anche "Il volto di Lewis", che dovrebbe rappresentare la vera essenza dell'album, non soddisfano pienamente l’ascoltatore poiché il testo non è attinente al titolo del brano. Si ha la sensazione di ascoltare qualcosa che non c’entra assolutamente niente, a meno che non ci siano metafore che lo narrano ma che risultano poco comprensibili.
Dopo due ottimi ep, i Tic Tac Bianconiglio intaccano in un incidente di percorso, legato sicuramente al tentativo di narrare tematiche complesse e d’impatto. Questa volta non ci sono riusciti, ma sono sicuro che questo non ne condizionerà la produzione musicale futura, ma sarà solo un insegnamento per proseguire al meglio.
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