Q*ing
Corey Feldman EP 2015 - Elettronica, Slow-core, Shoegaze

Corey Feldman EP
29/04/2015 - 09:00 Scritto da Manfredi Lamartina

Una musica totale dai contorni indefiniti

Si presenta come uno shoegazer incompiuto, Q*ing. Cita gli Slowdive e poi va in scia Yakamoto Kotzuga. Vagheggia pedegree post-rock e poi suona come una versione ultradilatata di un Indian Wells in notturna a Wimbledon. Sembra insomma tutto sbagliato in “Corey Feldman” - un titolo che richiama proprio l’attore dei “Goonies”. In realtà tutto è davvero buono. Q*ing si mostra in questo lavoro come un compositore dalle idee molto più chiare di quello che vuole fare intendere. Con quei riverberi stirati al massimo - i suoni che sembrano sbattere tra galassie distanti un universo o poco più - “Corey Feldman” regala qualche minuto di grande musica. La canzone che dà il titolo alla raccolta ha un crescendo malinconico di synth che non dispiacerebbe a James Blake. “U Don’t Need a Power Glove” insiste sul beat pigro e su una melodia dolente e mozzafiato, costruita su due note che da sole riempiono la stanza e travolgono di ricordi. Q*ing può diventare in futuro il nome giusto per tutti coloro che, reduci dalla risacca del dream pop, vogliono ritrovare il gusto per una musica totale dai contorni indefiniti.

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