L.I.N. (LIN)
la folie 1999 - Rock, Rap, Elettronica

la folie

Italia, California, Regno Unito, Brasile... le tante nazionalità del cast di questo disco possono far venire in mente il depliant di un'agenzia di viaggi, ma non è così: è proprio un cd, ma con molte collaborazioni!

La band esiste dal 1991 e si muove nella scena sotterranea internazionale più che in quella italiana; in questo "la folie" i Lin suonano strumenti veri e manipolano suoni, compongono musica e assemblano loop ottenendo un buon mix di dance, hip-hop e breakbeat in cui i brani hanno un sound decisamente internazionale e cosmopolita. Due voci conducono il gioco e si alternano ai microfoni, quella femminile melodica di June e quella rap di UBQT.

Ottima l'atmosfera un po' cyber, da blade runner, creata in "Sellout Song": la leggerezza del flauto è qui schiacciata a terra dal parlato distorto da un altoparlante e il ritmo è completamente assente, ricordato solo da una chitarra arpeggiata. Il breakbeat, invece, domina in quasi tutti gli altri brani, e la voce di UBQT trova più spazio, le sue parole talvolta si alternano con le trombe, talvolta insegueno la sezione ritmica o i campioni e talvolta cedeno il posto alla voce di June. Bella tirata è "State of the art", dove troviamo anche Gianni Maroccolo al basso. Da segnalare anche il secondo brano "lawn cocktail", ballata elettronica discreta e tutto sommato abbastanza pop, mentre la strumentale title track è psichedelica e allucinata, ossessiva e a suo modo martellante...

Suoni moderni dunque, dance ed elettronici sicuramente d'alto livello, è un disco consigliato per molti, da chi ascolta gli ultimi Almamegretta, fino ai grandi manipolatori elettronici (Fat Boy e Chemical).

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