Dodo FM
Ogni Sera 2015 - Rock, Funk, Folk

Ogni Sera

Sintonizzarsi su frequenze anonime e noiose

"Ogni sera" chiudersi a chiave nella propria stanza e cercare di raccontare in musica le esperienze vissute, le emozioni quotidiane con tutta la semplicità e l'onestà possibile. Se l'obiettivo dei Dodo Fm era questo non l'hanno centrato del tutto, raccontando un viaggio che resta solo un superficiale canticchiare generi e concetti. Una voce acerba, non originale, che fa fatica a cavalcare i brani. Rock? No. Jazz? No. Blues? No. Pop o Folk? Ni.

Un modo per identificare questo album sarebbe accostarlo a un cantautorato di tutto rispetto come quello di Eugenio Finardi per esempio (del quale si avvertono delle sfumature qua e là nei brani ma soprattutto in "Radio Dodo"), che però alla fine dei conti è del tutto anacronistico e non giustificato. I testi passano in secondo piano non riuscendo a prendere carattere dal tessuto armonico dei brani spesso monotoni e senza climax. Anche la voce, monocorde, non riesce ad amalgamarsi con la varietà di strumenti che si presentano nel corso dell'ascolto: batteria, basso, chitarra, sax non vengono valorizzati nel giusto modo, dando vita ad assoli fini a se stessi. I testi spaziano tra diversi temi: dal viaggio all'impegno sociale ("Nel triste calore"), all'amore in "Favole disperse".  

Gradevoli e distensivi gli intercalari a base di sax distribuiti su tutto il lavoro che però pecca di coesione e personalità. Originale ma purtroppo breve ma intenso omaggio a Tiziano Terzani con l'estratto "L'indovino", un potenziale deus ex-machina che illude ma non salva.

 

 

 

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