Bright Garden
The Light 2014 - Rock, Indie, Alternativo

The Light

Prima prova discreta: un’enorme voglia di partire, accompagnata dall’amaro di non essere per strada

Al loro disco d’esordio, i Bright Garden decidono di abbandonare l’heavy metal e di lanciarsi nel mondo dell’alternative rock. Alla ricerca di nuove sonorità, il gruppo milanese presenta un lavoro che sebbene ad una prima occhiata si presenti come una macchina da guerra, presenta molte fragilità.
Nonostante i convincenti riff distorti della chitarra (che richiamano, come dichiarato da loro in prima persona, il mondo dell’heavy metal) e le affascinanti trame di basso, il risultato viene spesso rovinato da una voce che, a tratti imprecisa, tenta di richiamare le linee di Michael Stipe, non riuscendoci. È infatti il caso di “T.E.O.” o di “To my L” (e un po’ di tutto il disco).
"The Light" ha sicuramente un grande lavoro dietro e gli spunti per migliorare sono molti. La sensazione che si ha durante tutto l’ascolto è di un viaggio che purtroppo non inizia mai davvero. Si è in macchina, con tutte le valigie caricate nel bagagliaio, ma si resta fermi, con l’acquolina in bocca. Perché è questo l’effetto finale dopo i 47 minuti di "The Light": un’enorme voglia di partire, accompagnata dall’amaro di non essere per strada.
Bisogna ancora trovare dunque la giusta sintesi e il giusto suono, ma il potenziale per fare un bel lavoro c’è.

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