Giufà
TRINAKRISTAN 2015 - Folk

TRINAKRISTAN

Dalla Trinacria un disco che mette di buon umore

La bellezza di una terra antica, a tre punte, circondata dal mare, si immerge nel suono caldo e assolato di una band che lega il proprio repertorio alle tradizioni musicali mediterranee. Il Klezmer, come melodia ebraica imparentata con quella rom, il folk, la tarantella, il gipsy, si fondono insieme a creare un ritmo impetuoso e iperattivo dalle tonalità vivaci. Un cabaret popolare che gioca con la musica per renderci tutti figli del “Trinakristan”, in baldoria perenne alla ricerca della felicità.
La prima traccia, che dà anche il titolo all’album, è un ritmo tribale dal temperamento esultante che imbriglia in una trance creativa dove il corpo si dimena senza sosta. Come fermarsi nel bel mezzo di un ruggito di percussioni che si metabolizza solo danzando? Impossibile non rimanerne contagiati. Di seguito “I re della città” e “Dalla Grecia alla Sicilia”, i due singoli del disco, in versione ska il primo e in tarantella gitana il secondo alla maniera dei Gogol Bordello, offrono passaggi strumentali dall’effetto di banda di taverna in festante allegria. L’ “ubriaco”, felicemente sbronzo, si perde dietro ai fumi inebrianti di un amore passionale e travolgente mentre, ne “Il circo dei folli”, un ritmo in levare dall’andamento scoppiettante condisce ingredienti speziati a creare un piatto dal sapore balcanico; “Non esiste l’amor” è la rivisitazione rumba-folk di un pezzo cantato da Celentano negli anni ’60: interessantissima cover che ne valorizza l’impatto melodico. Fino all’epilogo che rimane fedele a tutta la struttura compositiva del disco.
Forse un po’ ripetitivo ma sicuramente adatto ad allietare serate tra amici birrofaghi. Rappresentazione retorica del divertimento fatta con stile e abilità. Da ascoltare quando ci si vuol tirar su di morale in compagnia.

 

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