L’album omonimo de Il Giorno Dopo esordisce piacevolmente, con brani di pop cantautorale che echeggiano Dente nella leggerezza delle composizioni. Con “L’attimo dopo” ci si sposta su accenti di natura più rock, ma qui la voce, prima sempre sul filo di un semplice parlato, inizia ad essere spinta oltre, rivelandosi incerta e traballante. “Da quella finestra” rimarca la vicinanza al rock, ma le sonorità sono ancora acerbe e poco curate. I testi si muovono sull’onda di un cantautorato intimistico, non troppo entusiasmante. In conclusione, a parte questi aspetti che possono certamente essere migliorati, a questo esordio manca un po' di fascino.
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