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Wearing Jewels&Socks 2016 - Pop, Electro

Wearing Jewels&Socks

Synthpop luccicoso dagli anni ottanta più queer

C'è in atto un fenomeno buffo da queste parti: alcuni pittoreschi personaggi tuonano contro una presunta dittatura della minacciosa lobby lgbt che imporrebbe per esempio a noi povere genti vessate superospiti sanremesi come Tiziano Ferro o Conchita Wurst, allo scopo di trasformare la società globale in un'accolita di omosessuali e travestiti dediti alla laida promiscuità e alla compravendita e corruzione di minori. Oltre a soffrire di evidenti disturbi ossessivo-paranoidi, questi signori difettano non poco di memoria: non è certo la nostra l'epoca più queer della storia. Per rimanere nel contemporaneo e nella musica, vogliamo parlare degli anni ottanta, quando il più sobrio andava in giro coperto di pelle e catene sadomaso e maschi di ogni orientamento si truccavano più di Lady Gaga?
E insomma, chissà cosa penserebbero costoro di questa coppia non solo artistica che negli anni ottanta ci avrebbe sguazzato felice e cotonata, delle immagini alla Perfume Genius in copertina, delle canzoni che sembrano uscite da una discoteca fashion d'epoca, chissà se capirebbero che nessuno vuole far estinguere nessuno e che l'unico peccato, nemmeno capitale, di questo duo è suonare un po' troppo simili ad altre coppie – i Pet Shop Boys, a cui non fanno mistero di ispirarsi (insieme a Justice, Robyn, MGMT), ma anche gli Erasure e in tempi più recenti gli Hurts...
Ma poco male: se l'intento è quello di portarci in uno di quei posti sbrilluccicanti ma con un tocco dark dove si ballava con Gary Numan, Depeche Mode, Dead or Alive, noi ci andiamo sempre volentieri, e ci porteremmo pure qualche bacchettone, magari si rilassa.

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