Sempre di più, specie al giorno d'oggi, si assiste ad una larga schiera di artisti (o presunti tali) che con la loro musica hanno l'intenzione di sconvolgere tutto e tutti. Inutile dire che il più delle volte questi propositi di "tempestare il mondo" si rivelano poco più che acqua piovana. Eppure non tutti sono così. C'è anche chi, nel 2016, realizza un album onesto, senza picchi per carità, ma che non vuole tributarsi alcun merito se non quello di presentarsi all'ascoltatore per quel che è.
Questo è il caso di "It's me" (mai titolo fu più azzeccato) di Paolo Ruggiero. Il cantautore campano compone otto canzoni di rock, diciamo così, radiofonico, con qualche riferimento che si può cogliere tra le righe, ma con sempre una linea autoriale molto netta: raccontare di sé, con una nota autobiografica evidentissima in ogni pezzo. Certo non siamo di fronte ad un lavoro di grande originalità né di particolare forza espressiva, eppure questo è un disco che si lascia ascoltare e da cui trasuda un'onestà intellettuale francamente molto rara al giorno d'oggi.
L'ultimo pezzo, "The Daydreamer" è il più bello, con una poderosa chitarra arpeggiata e la voce piena di echi come certi, indimenticabili dischi anni'90. Insomma magari non siamo davanti al talento che cambierà le nostre vite, ma presentarsi con "It's me", ovvero per ciò che si è, non può che essere salutato come un grande atto di coraggio ed audacia da parte di Paolo Ruggiero. E si sa come la fortuna aiuti gli audaci, no?
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